Lo skateboard piange Jay Adams, con gli Z-Boys protagonista di un’epoca

 

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Pubblicato il 18.08.2014 | da Redazione

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Grave lutto nel mondo dello skateboard: Jay Adams è morto.
Il cinquantatreenne leggenda dello skateboard è stato stroncato da un infarto, che lo ha colpito mentre stava trascorrendo alcune settimane di vacanza nella località di Puerto Escondido, in Messico.
Adams era uno degli esponenti di spicco degli ‘Z-Boys‘, sodalizio nato a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta nella California meridionale.
Gli ‘Z-Boys’ erano un gruppo di giovanissimi surfisti che, nel periodo della contestazione giovanile dei tardi anni Sessanta, iniziarono a praticare il surf illegalmente nelle spiagge della California, cavalcando le onde dell’Oceano Pacifico.
A causa delle correnti e dei venti, le ore adatte erano disponibili solamente per poche ore al giorno, generalmente al mattino presto. Così, i giovani iniziarono ad interessarsi ad altri passatempi per trascorrere il resto della giornata in attesa di poter tornare in mare alla ricerca di onde e per potersi mantenere in allenamento.
La loro scelta cadde sullo skateboard, che però negli anni Sessanta era già passato di moda: gli ‘Z-Boys’ decisero di fabbricarsene alcuni in maniera artigianale.
I membri del sodalizio, alla ricerca di nuove sfide e di tracciati sempre più difficili per le loro acrobazie, iniziarono ad invadere i giardini delle ville private e le loro piscine, cimentandosi in ‘rides’ sempre più audaci.

Jay Adams e gli ‘Z-Boys’ si convertirono presto nel punto di riferimento di migliaia di giovani di tutto il Mondo.
Adams si convertì in leggenda per aver rifiutato categoricamente ogni forma di pagamento per pubblicizzare il suo sport e i prodotti collegati, che per lui era diventato uno stile di vita.

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